Blog Vegetariano

venerdì 11 febbraio 2011

La macrobiotica: una cucina e uno stile di vita

La macrobiotica: una cucina e uno stile di vita

"La trasformazione biologica dell'umanità è una rivoluzione al cento per cento pacifica che non richiede né leggi né dottrine, né violenza, né movimenti di massa. E' anche la rivoluzione più universale, capace di coinvolgere l'intero pianeta, di superare i confini nazionali, razziali, ideologici, religiosi e culturali. Si diffonde da persona a persona, da casa a casa, da comunità a comunità, da nazione a nazione; inizia dalle cucine per terminare con la realizzazione di un mondo unito nella pace."
Michio Kushi, "Il nuovo libro della macrobiotica"


In una società sempre più consumista e abituata ad un'alimentazione spesso scorretta e sregolata, c'è chi cerca di promuovere stili di vita più sani ed equilibrati. La macrobiotica è uno di essi, anche se probabilmente assai poco diffuso.

La macrobiotica: un modo di nutrirsi biologico e curato, che tuttavia non va confuso con la dieta vegetariana... La cucina macrobiotica non è che una parte di una "filosofia" più estesa, che fornisce una serie di principi che influenzano ogni aspetto della vita quotidiana.

Essa ha origini molto antiche. I principi fondamentali di questo stile di vita hanno radici nella cultura orientale, e sono riconducibili alla teorie cinesi dei 5 elementi e di Yin e Yang. Da questo si può intuire che questa filosofia coinvolge anche la spiritualità, l'interiorità, la natura...

I principi della macrobiotica sono stati ideati dal giapponese Georges Ohsawa, che sperimentò le sue teorie su se stesso perfezionando le sue conoscenze. È perfetta la sua definizione di macrobiotica: "l'applicazione alla vita giornaliera dei principi filosofici orientali".

Naturalmente questo tipo di cultura è stato modificato e riadattato all'ambiente italiano, in cui si trovano generi alimentari spesso differenti da quelli reperibili in giappone: a fare ciò fu il marchigiano Mario Pianesi, punto di riferimento della macrobiotica italiana. Da lui partì l'idea di creare una catena di ristoranti che seguano questo tipo di alimentazione: così nacque "Un Punto Macrobiotico", che conta ristoranti in molte città italiane.
  
Uno dei principi fondamentali della cultura macrobiotica si fonda su Yin e Yang: quello dell'equilibrio. Esso si applica in primo luogo all'alimentazione, che deve portare armonia nel corpo. Innanzitutto i cibi sono selezionati in base ad alcune qualità, stabilite secondo il genere e la composizione del cibo o in rapporto agli effetti sul consumatore. Vi sono cibi Yin e cibi Yang, opposti tra loro, che vanno bilanciati e dosati in proporzione agli effetti che si vogliono ottenere.

Nella dieta macrobiotica alcuni cibi non sono contemplati: ad esempio carne, uova, latte, pomodori, olio, sale, zuccheri, e caffè. Sono esclusi anche i prodotti trattati chimicamente o cotti al microonde. É un'alimentazione basata su cereali, legumi, verdure e pesce.

Vi sono altre "restrizioni" che andrebbero applicate alle proprie abitudini, se si volesse aderire completamente alla cultura macrobiotica: non fare uso di strumenti elettronici come il computer, fare movimento fisico e rispettare la natura.

In molti usano questo tipo di alimentazione associato ad una condizione spirituale positiva a scopo curativo, per tenersi in forma e prevenire o curare malattie, anche gravi o addirittura considerate incurabili. Spesso questo metodo non è approvato scientificamente, anche perché una dieta in cui molti generi alimentari sono esclusi potrebbe causare alcune carenze; tuttavia molti sostengono le sue capacità terapeutiche.

Ho avuto modo di provare più volte la cucina macrobiotica e sono venuta in contatto con uno stile di vita molto differente dal mio. Purtroppo non sono competente in materia, la mia esperienza è superficiale e si limita a qualche ricerca e qualche pasto in "Un punto macrobiotico".

Varcata la soglia del ristorante per la prima volta, sono subito rimasta colpita dal locale: scaffali in legno, prodotti naturali per sé o per la casa e un piccolo negozio di cibi biologici. Perfino l'odore è particolare.

Il posto è piccolo e non ci sono molti tavoli. É perciò necessario condividerli, tanto che persone che non si conoscono si trovano a pranzare insieme: il pasto è un'occasione per conoscersi e per condividere i propri interessi, un momento di socialità.
La "comunità" dei macrobiotici non è molto grande; tuttavia l'accoglienza è ottima, le persone cordiali: chiunque può entrare a far parte di quell'ambiente.

Sul tavolo le tovaglie sono di carta; per bere ci sono caraffe di vetro con una bevanda tipica, il tè Bancha, un tè verde proveniente dal Giappone, a basso contenuto di teina e dall'effetto depurante e rilassante.
Il tradizionale piatto unico è composto da cinque piccole porzioni di cibo di tipo diverso, che vanno mangiate in un ordine preciso. Vi sono anche primi e secondi piatti o zuppe.

Sulle prime il cibo non è particolarmente gustoso, ma ad ogni boccone si riesce ad apprezzarlo sempre di più, e il pasto diventa un piacere. Devo ammetterlo, un pranzo macrobiotico non sarà invitante come una bella mangiata in trattoria, ma riempie al punto giusto ed è indubbiamente sano!

Per saperne di più sulla macrobiotica, consiglio di visitare i seguenti siti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Macrobiotica
www.macrobiotica-sintesi.it

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