Blog Vegetariano

martedì 5 aprile 2011

GLI INTEGRATORI

 Sono dannosi. E ora che faranno erboristi, naturopati, e veg?

Chi di voi non ha mai preso di tanto in tanto, in inverno, una compressa di vit. C, sostanza che – ho visto in molti studi – non riesce a prevenire neanche la più leggera infreddatura, una gelée di beta-carotene (o, molto peggio, di ancor più tossico retinolo), o la vitamina D ("per le ossa"), o il complesso antiossidante "ACE più selenio", in cui le tre vitamine-star si accompagnano al più rischioso dei minerali "antiossidanti"? Oggi te le tirano dietro perfino dagli scaffali dei supermercati discount, dove ormai è difficile trovare aranciate e bibite senza vitamine aggiunte. Questa moda non ha niente a che fare con l’alimentazione naturale, anzi è il suo opposto: è una stupida e pericolosa farmacomania.
Perché, appunto, si tratta di farmaci, anche quando la vitamina è definita "naturale", estratta da piante o frutta, e non di "supplementi alimentari", secondo un trucco che evita ai produttori farmaceutici di provarne l’innocuità con lunghi e costosi test. Per di più, queste vitamine, questi integratori isolati, sono poco provati scientificamente sull’uomo, nonostante il loro uso spontaneo diffuso ovunque (negli Stati Uniti la vit.C si compra in drogheria a etti, seguendo le eccentriche manie di quell’originale di Pauling.
"Naturali"? Macché. "Naturale" non si riferisce solo all'origine, come credono tutti ingenuamente e come lasciano credere i produttori furbi. Che siano prodotti per sintesi o estratti "naturali" dagli aghi di pino o dall’acerola, dall’erba dei prati o dai semi, gli integratori sono isolati dalle altre sostanze naturali presenti nei vegetali, e perciò non sono più inseriti nei complessi sinergismi tra le centinaia di molecole chimiche. Ecco come possono turbare, proprio perché isolati, un equilibrio delicato del nostro organismo. E infatti si è sempre saputo da almeno 15 anni che aumentano i rischi. Lo ha provato e straprovato la scienza, e ora anche una nuova meta-analisi (ripresa dal Corriere del 16 aprile 2008, che vi propongo più avanti) che riesamina ex-novo 67 studi scientifici già noti, tutti controllati cioè correttamente condotti, con migliaia di soggetti, per provare che con gli integratori vitaminici – e lo stesso, se non peggio, è con altri integratori – i rischi di malattia e di decesso aumentano, non diminuiscono.
Per noi naturisti, che seguiamo l’alimentazione naturale e le medicine naturali, è l’ennesima vittoria. Insieme alla scienza sperimentale. Dopotutto noi e loro deriviamo da un unico antenato comune: Ippocrate.
.Non è naturale isolare una sostanza tra le 500 o 5000 presenti in un alimento, facendo a meno dei complessi sinergismi tra sostanze naturali (in molti casi ancora da scoprire) che bilanciano, potenziano, modulano le azioni farmacologiche di una data sostanza naturale, e propinarla da sola, cioè "pura", a noi stessi o ai pazienti. Che poi è quello che si fa coi farmaci, anche queste sostanze isolate, pure. Invece, è naturale l’alimentazione nel suo complesso, è naturale un solo alimento purché intero, completo, cioè integrale, sono naturali l’acqua, la luce, il sole, le terre, le piante officinali (anche queste, solo se intere, fresche o ben conservate, o estratti o tinture ottenuti dall’intera pianta).
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Mi rendo conto che questo restringe moltissimo il campo del business, insomma gli affari del campo pseudo-naturista, ma tant’è, è la realtà scientifica. Che va d’accordo con la Tradizione. Quindi, che volete di più? O siamo diventati tutti artificialmente dediti ai farmaci innaturali? Ma allora, tanto vale affidarsi ai super-farmaci potenti, che almeno per legge devono essere provati e riprovati (e con tutto ciò, siamo noi a fare le vere cavie…). Vogliamo aggiungere nuovi farmaci a quelli già troppo numerosi della farmacia?
Mi dispiace per farmacisti, istruttori di palestre, naturopati, erboristi, riviste che vivono con la pubblicità delle ditte del "finto Naturale", e pure per qualche medico, che basano gran parte dei loro interventi (e guadagni) sugli integratori, sulle vitamine isolate, sugli antiossidanti, sugli estratti dalla dubbia efficacia. Quelle compresse, polveri, gelée, pillole, capsule, quegli opercoli, estratti, granuli, non solo probabilmente non servono a niente, ma possono aumentare i rischi.
Primo perché non si tratta di alimentazione, ma di una vera e propria cura farmacologica, con tutti i rischi tossicologici di una nuova sostanza che viene a turbare un equilibrio chimico e metabolico esistente (Michele Carrubba, docente farmacologia, intervistato da Luigi Ripamonti sul Corriere della Sera online). E poi perché il ricorso alla presunta "àncora di salvezza" della compressa consente ai tantissimi che si alimentano male e conducono vita sedentaria (che già di per sé è ad alto rischio) di continuare a farlo con l’errata convinzione di "aver fatto tutto il possibile", di "curarsi", di "essere finalmente a posto" (Andrea Ghiselli, nutrizionista Inran, ibidem).
.Metanalisi dell'Università di Copenaghen
INTEGRATORI VITAMICICI "A RISCHIO"
Secondo l'analisi di studi pubblicati negli anni passati potrebbero aumentare la mortalità
.Le pillole a base di integratori vitaminici potrebbero aumentare il rischio di mortalità, accorciando di fatto la vita di chi li assume. L'allarme viene da uno studio della Copenaghen University, pubblicato su "The Cochrane Collaboration". Gli scienziati, riesaminando 67 studi clinici randomizzati sulle pillole vitaminiche, hanno appurato che non c'è "nessuna prova convincente" che gli integratori facciano bene alla salute, mentre ve ne sarebbero sulla loro dannosità.
La metanalisi, cioè l'analisi di studi già pubblicait, ha preso in considerazione ricerche cha hanno coinvolto 232 mila partecipanti, confrontando chi ha assunto integratori con chi ha preso solo un placebo o non ha avuto nessun trattamento. Gli integratori analizzati sono stati il beta-carotene (un precursore della vitamina A, che è convertito in vitamina nel corpo), la vitamina, la C, la E e il selenio.
"Non abbiamo trovato alcuna prova - sottolinea Goran Bjelakovich, il ricercatore che ha guidato la ricerca presso l'Università di Copenaghen - che prendendo integratori antiossidanti si riduce il rischio di morte precoce per persone sane o malate". Anzi, "i risultati mostrano che i soggetti a cui sono state somministrate beta-carotene, vitamina A e vitamina E hanno mostrato un aumento dei tassi di mortalità". Mentre "non vi è stata alcuna indicazione del fatto che la vitamina C e il selenio possano avere effetti positivi o negativi, abbiamo bisogno di più dati". Prese separatamente, alla vitamina A è stato associato un 16 per cento di aumento della mortalità, al beta-carotene, un 7 per cento e alla vitamina E un 4 per cento. In sostanza, riassume Bjelakovich, "le attuali evidenze scientifiche sconsigliano l'uso di integratori nella popolazione sana". Antiossidanti dannosi, dunque, ma sul perchè i ricercatori non si sbilanciano: probabilmente "il loro uso eccessivo può alterare i processi fisiologici".
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Ed ora due studi scelti casualmente tra migliaia, entrambi pubblicati dalla più importante rivista scientifica di nutrizione clinica al mondo, che illustrano chiaramente la differenza abissale in efficacia tra alimenti completi e integratori:
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VERDURE E FRUTTA HANNO EFFETTI BENEFICI NON PER I SINGOLI ANTIOSSIDANTI, FOSSE PURE LA VIT.C NATURALE, MA PER LA COMBINAZIONE SINERGICA DEI VARI PRINCIPI ATTIVI. IL CASO DELLA MELA E DELLA VIT. C.
Health benefits of fruit and vegetables are from additive and synergistic combinations of phytochemicals.
Rui Hai Liu
Department of Food Science and the Institute of Comparative and Environmental Toxicology, Cornell University, Ithaca, NY.
American Journal of Clinical Nutrition, Vol. 78, No. 3, 517S-520S, September 2003
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ABSTRACT. Regular consumption of fruit and vegetables is associated with reduced risks of cancer, cardiovascular disease, stroke, Alzheimer disease, cataracts, and some of the functional declines associated with aging. Prevention is a more effective strategy than is treatment of chronic diseases. The key question is whether a purified phytochemical has the same health benefit as does the whole food or mixture of foods in which the phytochemical is present. Our group found, for example, that the vitamin C in apples with skin accounts for only 0.4% of the total antioxidant activity, suggesting that most of the antioxidant activity of fruit and vegetables may come from phenolics and flavonoids in apples. We propose that the additive and synergistic effects of phytochemicals in fruit and vegetables are responsible for their potent antioxidant and anticancer activities, and that the benefit of a diet rich in fruit and vegetables is attributed to the complex mixture of phytochemicals present in whole foods.
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I VEGETALI AL NATURALE RIDUCONO IL RISCHIO CANCRO, MA NON GLI INTEGRATORI DI VIT.C ED E

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